Sandrina Dalla Zanna e Fanny Sponti
Due simpatiche signore entrambe vedove a
giovane età che seppero rimboccarsi le
maniche proverbiali e con sacrifici non comuni sviluppare un
buon commercio.
La prima con
un negozio di generi alimentari, coadiuvata dalla figlia Ornella, e con
un forno pane con una produzione giornaliera di vari quintali che il
figlio Rino, smercia in rivendite sparse nel trevigiano.
La seconda
con un negozio di cartoleria e vendita macchine per ufficio coadiuvata
dal bravo figlio Lucio, che nei ritagli di tempo è un ottimo
arbitro di calcio. Queste due allegre signore sono state mie compagne
in varie gite turistiche trascorrendo delle incantevoli giornate,
memore: le Isole Borromee al Lago Maggiore, il Bernina Express, le
Cinque Terre.
Spesso alla domenica sera, con mia moglie e queste due spumeggianti
signore andiamo in trattorie e qualche volta in rinomati ristoranti. Un
vero quadretto: "Le tre grazie con accompagnatore con le scarpe...
rotte".
Stelvio Costa
Meccanico, mi seguì in tutti i moto raduni, nei vari campionati di calcio e in tutte le imprese sportive con passione ed amore. Ora nei colloqui che sovente ho, con questo bravo tecnico della moto, ripercorriamo il cammino e lo sviluppo sportivo del Vedelago in campo provinciale.
Amici vedelaghesi
E quella numerosa schiera di amici Vedelaghesi che mi è impossibile citare tutti nel mio scritto e domando scusa se qualcuno incontrandomi per strada dovesse dirmi: "E io non sono forse un tuo amico, non ti ricordi Gianni i 25 anni trascorsi assieme con il calcio, le cene, le gite con il Moto Club, le scampagnate su per il Montello, le serate trascorse nel Bar da Cillo e da Donna Clara con Celio Bastianel?" Si amici mi ricordo di tutti e siete nel mio cuore, non vi dimenticherò mai.
Amici di Fanzolo
Ed ancora gli amici di Fanzolo: Mario Burci, Gino Marin, Livio Vendramini, e
i defunti Bruno
Barichello e Piero Ubaldi, i cinque che furono i testimoni
nel mio matrimonio, e Antonio
Vendramini che assieme al fratello Livio da modesti
venditori di stoffe divennero una potenza nel campo commerciale, e il
simpatico e spassoso Neno
Ceron ora in Australia, Presidente degli italiani in
Tasmania, intelligentissimo, ma discolo a non finire.
All’università di Padova un giorno con un amico
castellano, asporta da tutti i telefoni la scatola che è
inserita nella cornetta. Un finimondo per tutta
l’Università e Neno è sospeso per un
anno. Fu il primo straniero che vinse l’Oscar nella Gara
Oratoria che in quel paese si tiene ogni anno e premia il migliore
oratore australiano. Avvenimento riportato anche
dal Gazzettino.
Caro amico lontano, il mio pensiero spesso varca monti e mari e si posa
su di te e sulla tua gentile Karina.
Ed ancora Bepi e Giancarlo Caspon, Lino Boldrin mio compagno di tante battute di caccia, abita a due passi da casa mia; quanti ricordi con questo intrepido combattente uno dei pochi alpini che ritornarono dalla Campagna di Russia.
Bruno Pellizzer
Bruno Pellizzer, altro mio cliente ed amico di lusso che da piccolo lo seguii nello sviluppo della sua azienda, passata da tre campi trevigiani ad una quantità tanto robusta da permettergli di costruire dei capannoni e delle abitazioni, con l’aiuto della moglie Carla e dei figli Dino e Mauro.
Roberto Zamperin
Roberto Zamperin, mio affezionato
cliente ed amico.
Ho un ricordo di suo padre Narciso che al ritorno da un periodo di
emigrante in Venezuela volle la mia compagnia per andare a Padova per
l’acquisto di una moto Rumi, molto in voga a quei
tempi per il caratteristico rumore che emetteva in corsa. Essendo
esperto, mi pregò di guidare la moto da Padova a Fanzolo
prendendo un sonoro acquazzone da Resana fino a casa.
Anna Smania
Proprietaria di un ristorante in
Castelfranco Veneto, via Pietro Damini.
Lavoratrice non comune, ha dedicato una vita intensa in questo delicato
lavoro. Un tempo aveva un’osteria in Fanzolo a due passi da
casa mia, chiamata "Osteria dee Borate" che ho ricordato
nell’inizio del mio scritto, alla partenza per il servizio
militare. A quel tempo era una bella e prosperosa fanciulla che nel
1962 si trasferisce a Calalzo a gestire la Mensa e Bar del Dopolavoro
Ferroviario. Nel 1970 ritorna nei nostri paraggi, acquista un
fabbricato in Castelfranco Veneto e lo trasforma in un conosciutissimo
ristorante che porta il suo nome.
Si sposa con Gino Smania bello ed atletico personaggio. Dalla loro
unione nascono Flavio e Katya. Mentre la vita trascorre con
serenità ed amore nel 1993, mentre ballava, Gino si accascia
al suolo e quasi sorridente lascia la sua adorata Anna in un profondo
dolore. Ho incontrato questa cara amica nello studio del mio editore
quando stavo impaginando il mio libro, era con la leggiadra nuora
Bardara ed i nipoti Roberto e Piergiorgio.
Anna, nel periodo di amicizia in Fanzolo la vita era più
spensierata, piena di allegria, senza tante preoccupazioni quotidiane
ed è bello ora ricordare quei tempi felici. Ora tu, rosa
appassita, io secco ciclamino, teniamoci per mano e cerchiamo di
abbandonarci ancora in una passeggiata, uniti in questa terrena vita.
Ciao cara amica.
Mario Morao
Sublime restauratore di mobili, ogni tanto viene a casa mia, con intrugli vari, affinché il tarlo non sia inquilino nei miei mobili antichi. Coadiuvato dal figlio Luca che nel tempo libero è provetto batterista nel complesso folcloristico «Renegades» (I rinnegati) e in quello pittoresco «Teo Blues Band». Mario mi è stato vicino in tutto il periodo dei 25 anni del calcio vedelaghese. Persona allegra, sempre sorridente e di capacità professionali non comuni, con tre tavole, un pò di vernice e tanto olio di gomito fa risorgere a nuova vita un mobile nato nel XIV secolo.
Giovanni Berton, di Castelfranco Veneto
Tipografo, chiamato Gianni come "mi", sposato con
Roberta hanno tre figli: Vittorio, Roberto e Mavria. Fa il suo mestiere
dall’età di quindici anni e con maestria ha
stampato questo libro. Inoltre è un tenace, appassionato
escursionista di montagna, ha una vasta conoscenza di
località, rifugi, sentieri e delle loro vicende storiche.
Dopo aver impaginato il libro, mi guarda e sorridendo mi chiama: "L’eroe dee Tre Venezie», mi racconta che
per lui il giorno fortunato è stato proprio l’8
settembre ’43, perché i suoi genitori credendo che
in quel fatidico giorno la guerra fosse finita, festeggiarono e
nell’euforia del momento lo stamparono,
nacque prematuro in otto mesi (sotto le bombe) l’8 maggio
1944 e nel giorno del suo primo compleanno la Germania firmava la resa.
Considera l’esistenza inserita in un’armonia
universale e ti parla con quel tono amichevole ed ironico come lo fanno
molti castellani, denota la volontà di riderci sopra ad ogni
difficoltà che incontra, parla volentieri di diversi
argomenti e se il discorso non lo interessa, pronto lo
cestina.
A suo parere "I libri come questo fanno parte della
testimonianza storica, della nostra cultura da tramandare" e
mi dice: "Bravo! Gianni Ras..., grazie".